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L’economia lattiera è un’importante filiera dell’agricoltura svizzera e fornisce un contributo essenziale alla garanzia dell’approvvigionamento della popolazione in derrate alimentari. Per questo motivo la Confederazione incentiva la produzione e la valorizzazione del latte mediante diversi strumenti.

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In Svizzera la produzione e la valorizzazione del latte sono sostenute dalla Confederazione. La seguente tabella illustra le misure di sostegno per i singoli prodotti.

Prodotto  Latte crudoFormaggioBurro  Latte scremato  Latte in polvereLatte di consumo, panna,   latticini freschi
Misura
Protezione doganaleX-1XXXX
SupplementiXX----
Obbligo di notifica produzione e valorizzazione del latteXXXXXX
Contratti di acquisto del latteX-----

Fonte: UFAG
1 La protezione doganale vige soltanto nei confronti dei Paesi non UE.

Sostegno finanziario a favore dell’economia lattiera nel 2023

L’unico sostegno finanziario diretto fornito dalla Confederazione al mercato lattiero sono i supplementi per il latte commerciale, per il latte trasformato in formaggio e per il foraggiamento senza insilati. Nel 2023 ai produttori di latte sono stati versati supplementi per un totale di 378 milioni di franchi.

SupplementiImporto per kg di latte (in ct.)Totale dei supplementi versati (in 1000 fr.)
Supplemento per il latte trasformato in formaggioLatte vaccino: 10
Lait de Latte di pecora, di capra e di bufala: 15
178 930
Supplemento per il foraggiamento senza insilati329 205
Supplemento per il latte commerciale (soltanto latte vaccino)5170 334
di cui per il latte trasformato in formaggio88 465
Totale378 470

Nel 2023, a causa della minore domanda di formaggio svizzero all’estero, la quantità di latte trasformato in formaggio è stata notevolmente inferiore rispetto agli anni precedenti. Pertanto i supplementi per il latte versati dalla Confederazione sono stati di 9 milioni di franchi inferiori a quelli dell’anno precedente.

Per l’amministrazione dei dati sul latte e per i mezzi informatici nel settore lattiero la Confederazione ha speso 3,3 milioni di franchi, ovvero meno dell’1 per cento del volume delle uscite.

Nel quadro di un accordo di prestazione l’Ufficio federale dell’agricoltura (UFAG) ha incaricato la TSM Fiduciaria Sagl (TSM) di registrare i dati sulla produzione e la valorizzazione del latte e di assicurarne la qualità. I valorizzatori di latte sono tenuti a fornire tali dati alla TSM a cadenza mensile. La TSM è responsabile dell’ottemperanza dell’obbligo di notifica. In caso di irregolarità, alle ditte e aziende interessate vengono irrogate sanzioni.

Avvalendosi delle notifiche sulla produzione e la valorizzazione del latte che le vengono state trasmesse, la TSM elabora i dati per il versamento dei supplementi. Sulla base del conteggio della TSM, l’UFAG versa i supplementi per il latte trasformato in formaggio e per il foraggiamento senza insilati ai valorizzatori di latte che successivamente li erogheranno ai produttori. Conformemente all’ordinanza sul sostegno del prezzo del latte (OSL; RS 916.350.2), i valorizzatori sono tenuti a versare i supplementi entro il termine di un mese ai produttori dai quali hanno acquistato il latte successivamente trasformato in formaggio. A differenza dei due supplementi per il latte trasformato in formaggio, quello per il latte commerciale è versato mensilmente dall’UFAG direttamente ai produttori di latte sulla base del conteggio della TSM.

Valorizzatori del latte

Nell’anno oggetto del rapporto 25 valorizzatori hanno ricevuto supplementi per il latte trasformato in formaggio e per il foraggiamento senza insilati di oltre 1 milione di franchi ciascuno (totale ca. 96 mio. fr.). Le altre aziende più piccole dedite alla valorizzazione del latte hanno ricevuto complessivamente poco meno di 112 milioni di franchi.

Il Settore Revisioni e ispezioni dell’UFAG effettua controlli basati sul rischio presso i valorizzatori che notificano i dati sul latte e richiedono supplementi. Nel 2023 sono state controllate 206 aziende. Per 102 di esse gli ispettori dell’UFAG hanno sollevato contestazioni e in 14 casi è stata richiesta la restituzione dei supplementi. Perlopiù, però, è stata inflitta un’ammonizione a causa, ad esempio, di lievi errori di registrazione o lacune riscontrate per la prima volta. I valorizzatori sono tenuti a restituire alla Confederazione i supplementi percepiti in eccesso sulla scorta di notifiche scorrette dei dati sulla valorizzazione del latte.

Per tutti gli acquisti e le vendite di latte crudo nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2022 e il 31 dicembre 2025 devono essere stipulati contratti scritti con una durata di almeno un anno. Ciò è quanto prevedono le disposizioni del contratto standard dell’organizzazione di categoria Interprofessione Latte (IP Latte) a cui nel 2021 il Consiglio federale ha conferito il carattere di obbligatorietà generale. Nei contratti il quantitativo di latte deve essere classificato nei segmenti A, B e C in base al relativo scopo di utilizzo.

Suddivisione del latte nei vari segmenti, secondo lo scopo di utilizzo nel 2023

SegmentoDescrizioneQuota del latte commercializzato nel 2023
AProdotti a elevato valore aggiunto con protezione doganale o sostegno (supplemento per il latte trasformato in formaggio, compensazione del prezzo della materia prima).82,5 %
BLatticini con valore aggiunto limitato senza protezione doganale o sostegno per il mercato interno e per l’esportazione.17,5 %
CProdotti a basso valore aggiunto per il mercato mondiale.

I commercianti e i valorizzatori sono tenuti a notificare mensilmente alla TSM, per verifica, i quantitativi di latte venduti e acquistati per ogni segmento e in relazione ai segmenti B e C i latticini prodotti ed esportati.

Secondo la valutazione del primo acquisto di latte, nel 2023 la quota del latte commercializzato nel segmento A è diminuita rispetto all’anno precedente, mentre quella del latte commercializzato nel segmento B è aumentata. Analogamente al 2022, nel segmento C non è stato commercializzato latte.

Gli acquirenti di latte devono comunicare ai produttori di latte entro il 20 del mese i quantitativi e i prezzi per i segmenti A e B per il mese successivo. Grazie a questa prescrizione complementare i rivenditori di latte, in particolare quindi i produttori lattieri, dispongono di una base decisionale più vincolante per un eventuale adeguamento dei quantitativi di latte o un cambio del canale di smercio.

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